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#myescape
eu013
soltanto il mare
portami via
redemption song

Cissoko è un profugo di guerra che arriva in Italia provando in prima persona l’estrema precarietà di coloro che fuggono verso l’Europa con il miraggio di una vita migliore. La voglia di contribuire al risveglio della sua gente lo spinge a filmare con una piccola telecamera i risvolti poco allettanti di un mondo occidentale in crisi dove spesso le condizioni dei suoi fratelli sono drammaticamente vicine alla schiavitù. Il suo ritorno in Africa, in Guinea, per proiettare le immagini nelle scuole e nei villaggi, sarà un costante invito alla cessazione dei conflitti interni e all’affrancamento di se stessi e della propria terra
 
Cristina Mantis, attrice e regista di teatro e cinema.Diplomata alla Scuola Internazionale di Teatro diretta da Emmanuel Gallot Lavallée e alla Fattoria dello Spettacolo, inizia la carriera teatrale nel Centro Teatrale Meridionale, con Gente in Aspromonte di Corrado Alvaro. Seguono anni di perfezionamento nel teatro sperimentale e d'impegno sociale. Nel 2002 si avvicina alla regia in un viaggio tra i senza dimora della capitale e realizzando il documentario “Il carnevale di Dolores”, vincitore del Tekfestival 2008. Nel 2003 avvia una collaborazione con il teatro Ateneo dell’Università La Sapienza di Roma, creando per gli studenti il laboratorio di recitazione “Il personaggio come Persona” e mettendo poi in scena “Infrarossi”, in occasione dei festeggiamenti dei 700 anni dell’Università La Sapienza. Girato alcuni video­clip e il corto “Stadio Filadelfia”, tra i vincitori del progetto “I luoghi del cuore” del FAI, Fondo Ambiente Italiano. Nel 2010 gira il docufilm “Magna Istria”. Nel 2015 realizza Redemption Song, vincitore del Riconoscimento Rai Cinema.

#MYESCAPE 

Elke Sasse | Germania | 2016 | 90'

Per chi fugge dall'Afghanistan, dalla Siria, dall' Eritrea lo smartphone è uno strumento essenziale per organizzare la fuga, per coordinarsi con i compagni di viaggio, per mantenere i contatti con chi rimane. Ma anche per documentare le proprie esperienze, per testimoniare gli istanti più difficili, per ricordare: le bombe che colpiscono le strade, le case ridotte in macerie, la fuga attraverso la frontiera, a piedi, in barca, in treno e l'arrivo in terra straniera.

Quello di Elke Sasse è un cinema fatto di storie semplici, ritratti di persone comuni: ha documentato la vita quotidiana degli agricoltori d'aglio in Cina, le orchestre di nozze a New York e le sale da ballo frequentate dai pensionati tedeschi; è entrata nel mondo dei malati mentali, ha ricostruito le storie di ex detenuti ai lavori forzati, ha seguito i pettegolezzi di un gruppo di anziane signore ucraine.

Ogni anno migliaia di cittadini stranieri vengono trattenuti all’interno dei Centri di Identificazione ed Espulsione italiani per non avere un regolare permesso di soggiorno. Possono restarvi rinchiusi fino ad un anno e mezzo senza aver commesso reato e senza essere stati condannati da un giudice. La detenzione amministrativa in Europa è la conseguenza estrema del funzionamento delle frontiere all’interno dell’area Schengen. Il documentario parte dalla descrizione della frontiera come luogo, spazio in cui vengono messe in pratica le scelte della politica comunitaria.

Alessio Genovese, reporter e documentarista, classe 1981. E' laureato in Comunicazione di Massa e Giornalismo a Perugia ed è specializzando in Studi Arabo-Islamici all'Orientale di Napoli. Nel 2004 parte a piedi per il giro del Mediterraneo per una scommessa persa. Decide quindi di trasferirsi in Medio Oriente per imparare l'arabo e conoscere la società araba da vicino. E' qui che inizia la carriera professionale occupandosi di diversi progetti di comunicazione per Ong internazionali. I suoi reportage sono stati pubblicati in Italia e all'estero. Nel 2012 vince il premio Maria Grazia Cutuli, categoria emergente, ed è finalista al premio Ilaria Alpi con un reportage sulla Libia del post Gheddafi per Rai3. 

Raffaella Cosentino, reporter freelance e documentarista, collabora con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con repubblica.it. Si occupa di diritti umani, immigrazione e mafie, privilegiando i canali web e video. Ha vinto il Premio Ivan Bonfanti (2011) per il reportage Gli indiani di Locri. Vivere e lavorare a casa della 'ndrangheta e il Premio Giuntella per la libertà d'informazione.
 

EU 013 ULTIMA FRONTIERA 

Alessio Genovese, Raffaella Cosentino | Italia | 2013 | 62'

SOLTANTO IL MARE

Dagmawi Yimer, Giulio Cederna,

Fabrizio Barraco | Italia | 2010 | 50'

Girato a Lampedusa nel corso del 2010, periodo nel quale l’isola aveva smesso di fare notizia, e completato all’inizio del 2011, quando i nuovi sbarchi l’hanno riportata su tutti i media, il film propone lo sguardo incrociato di due realtà che a Lampedusa raramente dialogano tra loro: quella di un migrante, in questo caso Dagmawi Yimer, sbarcato da clandestino sulle coste dell’isola nel 2006, e quella dei lampedusani. Soltanto il Mare vuole essere innanzitutto un omaggio a Lampedusa da parte di chi, come Dagmawi, all’isola deve la sua stessa vita.

FABRIZIO BARRACO lavora da anni nel campo del documentario come montatore, operatore e regista. Ha firmato Memoria dei Sapori (2009), progetto di ricerca antropologica sull’alimentazione; Alla destra del Padre (2008), documentario sui pescatori dell’Adriatico; La Musica dei Cieli (2008), sul restauro di antichi organi in Abruzzo. Ha partecipato come operatore e montatore alla realizzazione di numerosi  spot, trailer e programmi televisivi.

GIULIO CEDERNA, esperto in comunicazione sociale, autore e regista di documentari (Big brother Aids, 2004; La danza delle api, 2008; Una scuola italiana, 2010), ha ideato il progetto di video partecipato Different Perspective realizzato con un gruppo di ragazzi di strada di Nairobi e, insieme ad Angelo Loy, i documentari Tv Slum (2003) e Sillabario Africano (2005). E’ autore con Marco Baliani del progetto teatrale Pinocchio Nero. Ha pubblicato Le avventure di un ragazzo di strada (Giunti, 2005) e collaborato all’enciclopedia Diritti Umani a cura di Marcello Flores (UTET 2007). Collabora con l’Archivio delle Memorie Migranti di Asinitas.

DAGMAWI YIMER è sbarcato in Italia il 30 luglio 2006, dove ha ottenuto lo status di “protezione umanitaria”. Nel 2007 ha frequentato un corso di video-partecipato, concluso con la realizzazione del documentario Il deserto e il mare (2007). Nel 2008 ha firmato con Andrea Segre e Riccardo Biadene il film  Come un uomo sulla terra e nel 2010 il documentario C.a.r.a. Italia. Ha realizzato diversi cortometraggi per  l'Archivio delle Memorie Migranti di Asinitas.

PORTAMI VIA 

Marta Santamato Cosentino | Italia | 2016 | 60'

La metamorfosi nella vita di Jamal e della sua famiglia: dalle torture nelle carceri di Assad fino ad un nuovo inizio, a Torino. Un ponte di sogni, paure e aspettative affrontato in sicurezza grazie ai corridoi umanitari. Un’odissea familiare che raccoglie in sè i risvolti personali della crisi siriana, le difficoltà della condizione di profugo in Libano e l’inquietudine fra l’attaccamento alle proprie tradizioni e la scommessa di un futuro in Europa. 

Giornalista professionista cresciuta ai microfoni di Radio Popolare a Milano, Marta Santamato Cosentino collabora da anni alle trasmissioni di Gad Lerner. Vive tra l'Italia e Beirut e si occupa, per la stampa nazionale ed estera, prevalentemente di diritti umani e temi sociali del Medio Oriente. “Portami via” è il suo primo documentario.
 

Cissoko è un profugo di guerra che arriva in Italia provando in prima persona l’estrema precarietà di coloro che fuggono verso l’Europa con il miraggio di una vita migliore. La voglia di contribuire al risveglio della sua gente lo spinge a filmare con una piccola telecamera i risvolti poco allettanti di un mondo occidentale in crisi dove spesso le condizioni dei suoi fratelli sono drammaticamente vicine alla schiavitù. Il suo ritorno in Africa, in Guinea, per proiettare le immagini nelle scuole e nei villaggi, sarà un costante invito alla cessazione dei conflitti interni e all’affrancamento di se stessi e della propria terra
 
Cristina Mantis, attrice e regista di teatro e cinema.Diplomata alla Scuola Internazionale di Teatro diretta da Emmanuel Gallot Lavallée e alla Fattoria dello Spettacolo, inizia la carriera teatrale nel Centro Teatrale Meridionale, con Gente in Aspromonte di Corrado Alvaro. Seguono anni di perfezionamento nel teatro sperimentale e d'impegno sociale. Nel 2002 si avvicina alla regia in un viaggio tra i senza dimora della capitale e realizzando il documentario “Il carnevale di Dolores”, vincitore del Tekfestival 2008. Nel 2003 avvia una collaborazione con il teatro Ateneo dell’Università La Sapienza di Roma, creando per gli studenti il laboratorio di recitazione “Il personaggio come Persona” e mettendo poi in scena “Infrarossi”, in occasione dei festeggiamenti dei 700 anni dell’Università La Sapienza. Girato alcuni video­clip e il corto “Stadio Filadelfia”, tra i vincitori del progetto “I luoghi del cuore” del FAI, Fondo Ambiente Italiano. Nel 2010 gira il docufilm “Magna Istria”. Nel 2015 realizza Redemption Song, vincitore del Riconoscimento Rai Cinema.

REDEMPTION SONG

Cristina Mantis | Italia | 2015 | 71'

AHLEM

Alessandra Pescetta | Italia | 2015 | 19'

BREAK THE SIEGE

Giulia Giorgi | Italia | 2015' | 23'

CRISIS

Ali Kareem Obaid | Iraq | 2015 | 10' 

Sulle pendici dell'Etna Ahlem e Victoria, amiche con origini diverse, condividono il desiderio di costruirsi un futuro in Italia.

Alessandra Pescetta, di origine veneta, vive tra Milano e la Sicilia. Dopo aver studiato danza e pittura a Venezia (diploma Accademia di Belle Arti), sceglie il corpo umano come tempio su cui focalizzare la sua ricerca. Autrice di spot pubblicitari, opere di video arte, cortometraggi e videoclip, nel 2005 vince il Leone di Bronzo a Cannes per un film sociale sul tema dell’anoressia “Crisalide”. Tra i numerosi approfondimenti di studi cinematografici è di particolare importanza il Laboratorio Fare Cinema diretto da Marco Bellocchio. Dal 2002 conduce molti laboratori e workshop nelle università e Accademie di Belle Arti italiane.
 

Musica e danza come forma di resistenza e mezzo di pace: girato durante il progetto internazionale "Hip Hop Smash the Wall" tenutosi a Ramallah nel settembre 2014, il documentario racconta l'incontro di artisti della cultura hip hop italiana (tra gli altri Coez, Kento, Lucci e Prisma) e palestinese. 
 

Tra i fondatori di "Baburka produzione", Giulia Giorgi è responsabile della sezione "Badu Bros", per progetti inerenti la cultura Hip Hop, e della "Baburka Factory", laboratorio di SFX, make-up, oggetti di scena e scenografie. Ha lavorato come make-up artist e SFX designer su vari set, collaborando, tra gli altri, con il regista di culto Ruggero Deodato. Nel 2012 ha diretto il documentario "1 World Under a Groove", premiato agli Euromed Youth Awards. E' tra i fondatori dell'associazione "Sguardo sul Medio Oriente", che gestisce uno dei più grandi portali di informazione su temi arabi e islamici legati a Roma. 
 

Da quando ha perso la moglie per l'esplosione di un'auto-bomba, Asaad ha deciso di vivere recluso in casa per proteggere Fadi, il suo unico figlio. Ma Fadi vorrebbe uscire e andare a scuola con i suoi amici.

HASSAN IN WONDERLAND

Ali Kareem Obaid | Iraq | 2015 | 8' 28''

Nella Baghdad sconvolta dalla guerra e dagli attentati, un gruppo di bambini gioca con armi finte, riproducendo così la terribile realtà attorno a loro. Tutti sembrano apprezzare il gioco, tranne Hassan. Un film sull'essere bambini in Iraq: quando si è assuefatti alla violenza, anche i giochi possono diventare violenti. 
 

Ali Kareem Obaid è nato nel 1984 a Baghdad. Nel 2011 si è laureato all' Academy of Fine Arts di Baghdad come regista teatrale. Attivista dei diritti umani, ha lavorato con diverse ONG in Italia, Iraq e Germania.
 

MISSION

Enrico Ventrice | Italia | 2016 | 17'10''

Hagos Kidane è nato in Italia da genitori africani. Il suo legame con l’Africa è ancora molto forte. Quando gli si è presentata l’opportunità di partecipare alle missioni di salvataggio dei migranti operate dalla Marina Militare nel Canale di Sicilia, non ci ha pensato due volte. Il suo contributo all’interno delle missioni è fondamentale: conoscendo molte lingue, tra cui diversi dialetti arabi, si occupa del primo contatto con le imbarcazioni in difficoltà, tanto da essere spesso determinante per il salvataggio di vite umane, soprattutto quando le condizioni del mare non sono buone e rendono le operazioni di salvataggio più difficoltose. Ogni anno la Marina Militare,  porta in salvo circa 60.000 migranti, a cui si aggiungono quelli recuperati dalla Guardia Costiera e dalle altre forze armate. 

Enrico Ventrice è un filmmaker e producer italiano che vive e lavora a New York. Ha prodotto 18 documentari, la maggior parte dei quali con Rai Cinema e Global Vision Group, di cui 5 anche come autore e regista. Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui la prestigiosa Mentionne d’Honneur al Festival Internazionale “Sport Movies and TV” di Milano, organizzato dalla FICTS, Federation Internationale Cinema Television Sportifs. 

NAMNALA

Nacho Solana | Spagna | 2014 | 14’37’’ 

Josè è un signore anziano che ripara piccoli elettrodomestici. Gli affari non vanno più, il negozio è deserto, ma proprio quando l'uomo decide di chiudere l'attività, si presenta un misterioso cliente con una vecchia videocamera a nastro.

Nacho Solana, regista. Nato nel1982 in Spagna, ha studiato all’ECAM. Ha diretto videoclip, making of e 5 cortometraggi con Burbuja Films. Il corto è stato selezionato in oltre 120  festival in tutto il mondo

POLVERE DI KABUL

Morteza Khaleghi | Italia | 2012 | 13'

Un breve documento, realizzato dal vivo con un telefonino, ritrae la drammatica quotidianità di alcuni ragazzi afghani in transito in Grecia. 


Morteza Khaleghi, classe 1995, afghano, all'ultimo anno dell’accademia cinematografica Roberto Rossellini vive da alcuni anni a Roma, con lo status di rifugiato politico. Introdotto alle tecniche di videomaking da un amico, dopo la licenza media ha preso la decisione di intraprendere il percorso di regista. Nel 2013 vince il premio Confronti, cinema come rappresentazione del sociale
 

REFUGEE BLUE

Stephan Bookas, Tristan Daws | Francia | 2016 | 6’10’’ 

SEEN THROUGH THE

EYES OF CHILDREN

Anna Maria Mouradian | Canada | 2016 | 2’58’’

La guerra in Siria vista dagli occhi dei bambini.
 

Anna Maria Mouradian è al terzo anno di laurea in Arti Visive alla Concordia University di Montrealm in Canada. Ha una laurea in Graphic Design conseguito presso la Syria University of Kalamoon. Nel 2015 il suo primo cortometraggio d’animazione “Shattered” è stato proiettato in numerosi festival in tutto il mondo. 

UN LUGAR

Ivan Fernandez de Cordoba | Spagna | 2016 | 12’

Un immigrato arabo dovrà superare i pregiudizi di una famiglia europea.

 

Ivan Fernandez nasce nel 1989 a Valencia, Spagna. Ha studiato graphic design, fotografia, regia audiovisiva e cinematografica a Ciudad de la Luz, coordinata da Mariano Barroso (Éxtasis) e Pablo Berger (Blancanieves). Ha scritto e diretto spot pubblicitari, video musicali, documentari, cortometraggi e lungometraggi. Alcuni dei suoi lavori sono stati premiati in festival nazionali e internazionali.


 

Accompagnato dai versi del poeta britannico W.H. Auden, il film mostra un giorno nella 'Giungla', il campo profughi fuori Calais. Lo sguardo è più intimo rispetto a ciò che hanno mostrato i mass-media e la poesia fa da contrappunto alle dure immagini degli scontri con la polizia francese in assetto anti sommossa.
 

Stephan è un regista tedesco/americano che vive a Londra come produttore e direttore della fotografia.

Tristan vive a Londra ed è un regista di documentari. Il suo lavoro è spesso concentrato sugli emarginati della società ed in particolare persone con problemi di salute mentale. 
 

WARDE'

Qutaïba Barhamji | Francia | 2016 | 17’19’’ 

Amine, 10 anni, vive con la madre e la sorellina in un paese in guerra. Un giorno trova un messaggio legato ad un piccione viaggiatore.

Qutaiba Barhamji è nato nel 1982 a Damasco. I suoi anni d’infanzia sono stati divisi tra la Siria e la Russia. Ha studiato medicina prima presso l’Università di Volgograd e poi a Parigi, dove ha completato la sua laurea ed ha intrapreso un corso di cinema alla Scuola Superiore d’Études Cinématographiques (ESEC). Ha lavorato come montatore di numerosi film e documentari brevi. “Warde” è il suo primo film da regista.

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